Bolognese “doc”, alto 207 centimetri, Pietro Generali è cresciuto nelle giovanili della Virtus fino al momento di affacciarsi alla platea dei “grandi”, la Serie A, nella stagione 1975-1976, con la canotta della Sinudyne e la benedizione di un guru come Dan Peterson. Che lo stimava particolarmente: “è veloce di mani, di braccia e di gambe, è un grande atleta. Certo è che deve migliorare nei fondamentali, ma potenzialmente è uno dei giocatori con maggiore futuro”. Anche per questo, dopo due stagioni con la prima squadra, venne mandato in prestito a Mestre per proseguire nel percorso di crescita, tornando poi in Virtus nel 1978, in tempo per mettere anche la propria firma sui due scudetti “griffati” Terry Driscoll, altro coach che ne aveva grande considerazione, pur se il minutaggio non era mai altissimo, e lo stesso coach ne spiegava il motivo: “Pietro è un tipo di giocatore ideale da allenare, perché è disciplinato, intelligente ed impara con velocità straordinaria. Purtroppo, e a me dispiace, non è possibile impiegarlo in maniera più intensa, ma lui queste cose le capisce. E ogni volta che è entrato in campo mi ha sempre soddisfatto pienamente. Un ragazzo d’oro”.
E affidabile al punto da restare un punto fermo della Virtus fino al 1983, sfiorando il tricolore della Stella per una sola stagione, ma raccogliendo anche la grande soddisfazione dell’argento olimpico di Mosca 1980 con la Nazionale.
Poi l’avventura nel basket è continuata a Caserta (dove conquistò la Coppa Italia nel 1988), Treviso, Padova, e la carriera si è chiusa a Cento nel 1994.
PIETRO GENERALI è nato a Bologna il 19 ottobre 1958. Cresciuto nelle giovanili della Virtus, già a roster con la prima squadra nella stagione 1975-1976, ha vinto due scudetti con la Virtus (1979 e 1980) e una Coppa Italia con Caserta (1988) In Nazionale ha collezionato 71 presenze e la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Mosca.