Pajola nella storia!
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Pajola nella storia!

Bologna 21 novembre –

 

Ognun decida se pesano di più i 1500 punti in maglia Virtus o il “Mi piacerebbe che lui fosse un po’ l’esempio per tutti, è un patrimonio, tenetevelo stretto” di coach Banchi.

Alessandro Pajola è l’uno e l’altro, fresco 25enne qui non per caso, non per forza una montagna di muscoli, non per forza un infallibile cecchino ma un ragazzo diventato uomo con un’ idea tattica vincente. Semplicemente racchiude oggi la figura che dovrà pilotare alla gloria la Virtus, sfilando come l’antidivo dalla faccia pulita che allunga una mano quando serve, non più solo dietro dove viene spedito spesso sulla guardia avversaria più esplosiva, ma pure in avanti, senza paura di un assist, di una percussione o di un piazzato se la palla scotta.

Leve lunghe delle quali però non abusa con la sola arma dell’anticipo, senza nessuna pretesa di minuti o palloni, nessuna arroganza di fronte a colleghi più esperti e navigati, nessun istinto da prima donna. Ma quando serve c’è. E quando c’è si sente. Con Sassari a sedere per tutto il primo tempo è stato poi chiamato a risolvere una serata più complicata del previsto, prendendo subito per mano la squadra nel fare tutte le cose giuste: triple, rimbalzi, difesa ed assist. Fino a mettere a segno i colpi finali. Alla sua decima stagione in bianconero Pajola ha in tasca quelle chiavi che nessun altro può avere oggi all’Arcoveggio in termini di conoscenza dell’ambiente.

Salito per la strada maestra del campo, dalle palestre della A2 a quella istantanea di fine gara seduto per terra allo Sportpaleis di Anversa con medaglia al collo e Champions, prima di tante altre che lo vedranno immortalato tra Scudetto, Eurocup, Supercoppe e titoli di MVP, cioè l’ingresso nel Rotary del basket.

Diventato con il Fenerbahce, lo scorso 20 novembre, il quinto giocatore di sempre per presenze in maglia virtussina, “Pajo” rappresenta oggi l’ideale spot per l’intera timeline bianconera griffata Segafredo, un tempo chiamato a dare il cambio ai big, oggi il big è lui.