Bologna, 14 maggio –
L’amministratore delegato Luca Baraldi nel corso della trasmissione “Dentro la città”, trasmessa ieri sera su TRC: “Ci siamo sentiti il dovere di poter restituire qualcosa al nostro territorio e alle famiglie colpite economicamente da questa pandemia. Speriamo che queste azioni di supporto possano essere ritenute utili”.
“Virtus is family”, la nuova attività di solidarietà di Virtus Segafredo Bologna: “Una società sportiva ha obblighi sociali e morali, soprattutto una come la Virtus. In un momento così difficile per tante famiglie ci siamo sentiti in dovere di restituire qualcosa con azioni di supporto. Per prima cosa ringrazio il presidente del quartiere Navile – Daniele Ara – molto disponibile, insieme a tutto il quartiere e allo sportello sociale. Abbiamo coinvolto anche la parrocchia di San Girolamo dell’Arcoveggio e il suo parroco Don Milko.
L’accordo è quello di creare una raccolta solidale di beni di prima necessità alimentare, che verranno distribuiti nei luoghi prestabiliti dal quartiere, Corticella, Lame e la Bolognina, e poter supportare quelle famiglie che in questo momento faticano ad acquistare i beni di prima necessità. Poi – sempre in accordo col servizio sociale per anziani e lo sportello sociale – faremo anche un’attività di consegna a domicilio di borse della spesa che verranno riempiti con beni alimentari che ci sono stati donati e che abbiamo acquistato noi come Virtus anche da nostri partner come Alce Nero, Valfrutta, eccetera. Anche con la parrocchia abbiamo messo insieme una distribuzione di generi alimentari, attraverso il Banco Alimentare. La cosa più bella è che questa iniziativa nasce dal cuore dei nostri dipendenti, che hanno sentito il desiderio di autotassarsi e creare un fondo – al quale contribuirà anche la società in modo importante – per sostenere queste iniziative, perchè siamo fortemente compenetrati nel nostro quartiere.
Ripresa del campionato e Virtus Segafredo Arena: Noi abbiamo aperta questa possibile finestra per l’Europa, anche se io ho sempre detto che vedo una situazione molto complessa. La cosa importante sarebbe ripartire da ottobre, qui sono ottimista. Se ci saranno le condizioni è giusto ripartire, e per me le condizioni sono anche poter avere la gente a palazzo, non giocare a porte chiuse. Spero che a ottobre ci siano queste condizioni. Voglio essere ottimista, vedo i dati migliorare, quelli degli ospedalizzati e delle terapie intensive, questo mi fa pensare che ci siano opportunità di cura migliori o più efficaci rispetto all’ inizio. Ci sono ancora tanti infettati e norme note a tutti da seguire, ma voglio credere che a ottobre si possa ripartire, e vogliamo riprenderci quello che questo virus ci ha tolto, vista la grande cavalcata che stavamo facendo. Abbiamo parlato con la Fiera, stiamo cercando di capire se si può partire in Fiera anche da ottobre. In questo modo – anche col distanziamento – potremmo arrivare circa a 5000, alla capienza del PalaDozza, e dare a tutti i nostri abbonati la possibilità di vedere la partita. Al PalaDozza farei fatica a pensare come fare una cernita tra i nostri abbonati. Bisogna trovare soluzioni – in un’altra arena o al PalaDozza – che ci permettano di ospitare perlomeno tutti i nostri abbonati di quest’anno.